Potatura di ritorno nella vite: perché si fa

Taglio ritorno vite vigneto
la Redazione
28 gennaio 2016

Le potature di ritorno sono utilizzate per ricostruire e ringiovanire le piante che hanno subìto disseccamenti e perdita di fertilità delle gemme, oppure per invecchiamento del legno permanente

Con «potatura di ritorno» si definisce quell’intervento di carattere eccezionale tramite il quale si elimina, dalla vite, del legno vecchio poco vitale. Viene eseguita per consentire lo sviluppo di nuovi germogli o l’utilizzo di tralci esistenti come sostituzione. Vi si ricorre nelle piante molto vecchie, con porzioni di cordone o di struttura disseccate a seguito di potature mal condotte nel corso degli anni, oppure nelle viti che presentano scarsa fertilità delle gemme e disseccamenti a seguito di gelate, grandinate o danni meccanici vari. Si effettua nei mesi invernali, mesi nei quali si effettuano tutti gli interventi di potatura sulle viti. 

Nelle forme di allevamento che prevedono un cordone permanente (cordone speronato, Sylvoz, cortina semplice) conviene eliminare tutta la porzione orizzontale e ricostituire il cordone con un unico tralcio. Nelle altre forme di allevamento si elimina il legno vecchio fino alla prima gemma vitale o al primo tralcio robusto già esistente. Il legno vecchio non può cicatrizzare, pertanto il taglio deve essere protetto con apposito mastice per potatura.

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