Le cure colturali del melograno: dalla gestione del terreno alla raccolta

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la Redazione
28 luglio 2020

Dopo un’attenta analisi delle condizioni ambientali, per verificare che il terreno e/o il clima non pongano limiti alla coltivazione del melograno, il primo passo per la realizzazione dell’impianto riguarda un’accurata preparazione del terreno e la predisposizione delle strutture di sostegno laddove la forma di allevamento scelta le preveda. Prima di iniziare, però, bisogna essere ben consapevoli delle esigenze di questa pianta

Il concetto di «rusticità» accompagna il melograno, ovvero è facile considerarlo, vedendone piante presenti in tutte le latitudini come parte del patrimonio e panorama botanico, una pianta molto adattabile e facile da coltivare, perfino con esigenze essenziali di nutrienti e acqua senza necessità di trattamenti fitosanitari. Lo diciamo subito, questo concetto è ambiguo. Infatti tutto cambia se si considera questo frutto come fonte di reddito. Ecco quindi la necessità di definire e gestire tutte le variabili del frutteto: le lavorazioni e l’inerbimento del terreno, la spollonatura, la concimazione, l’irrigazione, il diradamento, la raccolta dei frutti e la loro conservazione nel post-raccolta. Inoltre è necessario menzionare le problematiche fitosanitarie, che rappresentano aspetti ancora poco considerati e conosciuti di questa specie.

La quantità e la tipologia degli interventi da effettuare in un impianto di melograno vanno proporzionati alle disponibilità operative e tecnico-finanziarie e commisurate al risultato che si vuole realisticamente ottenere in termini di quantità e qualità dei frutti. Quindi in relazione alla «filosofia» del frutteto, più o meno intensiva o con input più o meno «spinti» (concimazione, irrigazione, diradamento, difesa fitosanitaria), si può scegliere quali interventi eseguire e con quale intensità, per mantenere l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta nel miglior rispetto dell’ambiente produttivo. Definito un programma di massima è poi importante riuscire ad adattarlo agli andamenti stagionali e alle reali condizioni del proprio frutteto. Anche per la maturazione, le raccolta e la conservazione dei frutti bisogna conoscerne le peculiarità per poter valorizzare al meglio le qualità gustative e organolettiche.

Produzione ottenibile

Il melograno va in produzione abbastanza precocemente cosicché al secondo anno si possono già vedere i primi frutti e fare un piccolo raccolto, di 1-3 kg per pianta. La produzione ottenibile dal terzo anno può essere invece significativa e raggiungere 100-150 quintali per ettaro (20-30 kg per pianta) di produzione lorda, ovvero comprendente i frutti spaccati e scottati. Al quinto-sesto anno la pianta va a regime, con la piena produzione che nelle varietà più produttive, come Wonderful, raggiunge e può anche superare i 250-300 quintali per ettaro.

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