PICCOLA MECCANIZZAZIONE |
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Le piccole seminatrici manuali o motorizzate per
la semina in superfici ridotte |
Le seminatrici di dimensioni
contenute sono indicate per la semina di ortaggi (e di
altre colture) in superfici ridotte o in ambienti chiusi (serre). L’impiego di
queste seminatrici è giustificato anche in tutti quei casi in cui esistono
difficoltà di movimento per le grandi seminatrici costituite da più elementi
per la semina contemporanea di più file; ci riferiamo a terreni in pendenza o
di difficile accesso dove è conveniente intervenire con modelli che si possono,
per esempio, abbinare ai motocoltivatori
Per collocare correttamente
il seme nel terreno rispettando le dosi prefissate, la necessaria distanza e la
giusta profondità, si deve ricorrere necessariamente a specifiche seminatrici
che – nel caso di superfici ridotte – possono anche essere condotte a mano
dall’operatore. La corretta collocazione del seme nel
terreno permette, infatti, una germinazione regolare e un adeguato sviluppo
delle pianticelle, agevolando di conseguenza i successivi lavori colturali
(trattamenti antiparassitari, concimazioni, controllo delle erbe infestanti,
ecc.).
Le piccole seminatrici delle
quali ci occupiamo in queste pagine (1-2-3) possono
rivelarsi utili anche per rifinire il lavoro delle seminatrici di maggiori
dimensioni o per riseminare piccoli tratti all’interno di appezzamenti in cui
compaiono dei vuoti (fallanze) causati da attacchi di
parassiti o da condizioni climatiche negative. Tutte le seminatrici operano
generalmente su un terreno che è stato in precedenza lavorato
e successivamente livellato. Eseguono alcune semplici operazioni quali
l’apertura di un piccolo solco, la deposizione del seme ad una profondità in
precedenza definita, la chiusura del solco con conseguente copertura del seme
accompagnata da una leggera pressione sul terreno per farlo aderire meglio al
seme. La pressione sul seme garantisce un regolare trasferimento dell’umidità
dal terreno al seme stesso, fenomeno indispensabile per una corretta
germinazione.
Con le seminatrici mosse
manualmente, costituite da un solo elemento, si effettua
la semina di una sola fila per ogni passaggio della macchina; le seminatrici
motorizzate sono invece costituite da 3-4 elementi singoli messi in serie.
Diversi sono gli aspetti da curare per un
corretto funzionamento della seminatrice. In modo particolare
ricordiamo:
– la profondità di semina.
Generalmente le seminatrici sono dotate di un sistema di regolazione della
profondità di semina che permette di collocare il seme nella posizione
desiderata;
– la distanza dei semi sulla
fila. In funzione di questa caratteristica le seminatrici possono disporre di una serie di dischi, talvolta anche più di
una decina, che permettono di seminare fino a 28 diversi tipi di piante. Nel
caso il seme debba essere
distribuito casualmente su tutta la superficie (semina dei prati)
si dovrà ricorrere a una seminatrice a spaglio;
– la quantità di semi da
distribuire. Spesso sulle confezioni viene indicata la
quantità di semi (espressa per esempio in grammi o in chilogrammi) da
distribuire per unità di superficie (per esempio a metro quadrato o a ettaro);
tutti i diversi modelli di seminatrice vanno adeguatamente regolati in funzione
del tipo e della quantità di seme da distribuire in campo.
Le seminatrici manuali
sono sempre
di dimensioni contenute
Le seminatrici manuali
dal punto di vista costruttivo sono macchine di dimensioni contenute, spesso
ricavate adattando adeguatamente un singolo elemento delle normali seminatrici
da campagna a cui vengono aggiunte le parti per la
guida manuale (stegole).
Sono in genere costituite da
un telaio poggiante su una ruota anteriore e una posteriore che possono avere
anche la funzione di trasmettere il movimento all’elemento che effettua la semina (distributore). Il movimento passa dalla
ruota al distributore mediante una trasmissione formata da ruote dentate e
una catena o da pulegge e una cinghia.
In alcuni modelli esiste un
tendicatena che permette il cambio della ruota dentata (corona) e, quindi, di
variare la distanza di semina sulla fila senza intervenire sul disco
distributore del seme. Il distributore è costituito da uno o più dischi alveolati (muniti di piccole cavità) che in alcuni casi
possono anche essere preparati dalle ditte su precisa richiesta del cliente. Le
stegole sono generalmente indipendenti dalla macchina; ciò permette
all’operatore di inclinarle a seconda delle esigenze
della propria statura senza compromettere la precisione della profondità di
semina. Quest’ultima è solitamente regolabile agendo
sulla ruota anteriore tramite una manopola che permette di modificare la
posizione dell’assolcatore (organo che apre il solco)
rispetto alla ruota stessa.
In alcuni casi la ruota
anteriore, che gira su cuscinetti a sfera, è gommata con camera d’aria: ciò permette una
maggiore scorrevolezza della macchina sul terreno. Per contro le ruote in
materiale metallico (per esempio alluminio), presenti
su alcuni modelli, risultano particolarmente adatte per terreni umidi e
argillosi in quanto non permettono alla terra di attaccarsi, evento che ostacolerebbe
l’avanzamento.
In tutti i modelli
un opportuno braccio sporgente e regolabile ha il compito di tracciare
un solchetto, a una distanza predefinita, in
corrispondenza del quale si effettuerà il passaggio successivo.
Alcuni modelli sono provvisti
di due tramogge in quanto oltre alla semina effettuano
anche la concimazione: le due operazioni vengono svolte simultaneamente. La
capacità della tramoggia che contiene il concime è di circa 2 kg ed è possibile regolare
la quantità di concime distribuito mediante una apposita
leva.
Queste attrezzature sono in
grado di seminare tutti i tipi di ortaggi,
cereali ed erbe officinali.
Le seminatrici a spaglio
per la semina di prati
Nella categoria delle
seminatrici manuali rientrano anche le seminatrici a spaglio che
distribuiscono la semente in modo casuale sul terreno (per esempio nel caso di
semina di prati) e conseguentemente si deve provvedere successivamente
all’interramento anche con un rastrello. Ne esistono
diverse tipologie, tutte costruite in modo semplice, anche se con materiali
diversi. I modelli di minori dimensioni hanno solitamente
forma rettangolare, sono in materiale sintetico, infrangibile e
anticorrosione con dispositivo di distribuzione in materiale metallico
(alluminio).
Queste seminatrici possono
essere utilizzate anche per altre operazioni quali la distribuzione di concime,
di sabbia o di sale per sciogliere la neve. La capacita del contenitore può variare, a seconda dei modelli, da 12 a 20 litri (sufficienti per
la semina di alcune centinaia di metri quadrati). Alcuni modelli hanno il
contenitore in acciaio inox,
di forma cilindrica, con capacità che varia da 18 a 40 litri.
Sono in commercio anche
modelli portati a tracolla (allo stesso modo di una pompa per i trattamenti),
con una tramoggia in tela della capacità di 3 kg.
Le piccole seminatrici
motorizzate
Per ortaggi a seme tal quale
(«nudo») o confettato, cereali, legumi e piante
officinali. Le più diffuse seminatrici motorizzate sono quelle per ortaggi a
seme nudo o confettato, cereali, legumi e piante
officinali. Queste seminatrici si possono abbinare ai normali motocoltivatori,
sono dotate anche di serbatoio per la distribuzione del concime granulare
(realizzano così semina e concimazione in un’unica passata) e sono adatte pure
per semi di maggiori dimensioni come mais, bietola, girasole, fagiolo, ecc.
Il solco viene
aperto da due dischi disposti sotto il contenitore dei semi a formare una «V»;
i dischi avanzando incidono il terreno e aprono il solco. La profondità di
semina in un terreno ben lavorato è di 5 cm e non sono previste particolari
regolazioni. I due dischi trasmettono il moto a un
organo distributore collocato sul fondo del contenitore, costruito in materiale
plastico (pvc) e con possibilità di sostituzione per
variare la quantità di seme da distribuire. Il seme, passando per una condotta,
arriva tra i dischi assolcatori e quindi cade nel
terreno; non essendo previsti organi specifici, la copertura del seme avviene
per semplice caduta del terreno nel solco dopo il passaggio della macchina. Su richiesta queste seminatrici possono essere dotate di
traccia-file.
Alcuni modelli possono essere
abbinati a motocoltivatori con ruote a gabbia e sono l’ideale per
soddisfare le esigenze degli orticoltori di professione. Esiste infatti la possibilità di adattare la macchina alla semina
di precisione (per colture come lattuga, radicchio, ravanello, carota,
spinacio, valeriana, ecc.), oppure alla semina a fila continua (per colture da
taglio come insalatina, rucola coltivata, rucola
selvatica, ecc.). La seminatrice svolge in un unico passaggio una prima
rullatura, la semina e una seconda rullatura per
coprire il seme, in modo da ridurre notevolmente i tempi di lavorazione e
permette all’operatore la guida a bordo.
I rulli,
oltre a permettere l’avanzamento anche nei terreni più difficili, svolgono
l’importante funzione di spianare e comprimere la terra, garantendo una
profondità costante per tutti gli elementi che collocano il seme nel terreno (assolcatori).
Per prati e tappeti erbosi.
Simili alle precedenti sono le seminatrici meccaniche per prati e tappeti
erbosi.
Queste seminatrici sono
provviste di un sistema particolare di distribuzione del
seme di tipo volumetrico. Il sistema permette una notevole precisione nelle
diverse condizioni di terreno, sia nei piccoli spazi che
nelle grandi superfici. Sono attrezzature dotate di grande
flessibilità per l’impiego con le diverse specie da prato: eseguono gli
opportuni dosaggi, il corretto interramento e la successiva rullatura con
l’operatore a bordo.
La seminatrice elettronica
Una proposta recente di
notevole interesse è la seminatrice elettronica (15). Questa attrezzatura è dotata
di un nuovo sistema di distribuzione dei semi che
permette di cambiare tipo di semina in un minuto. La distanza tra le file è
facilmente regolabile in tre diverse fasce di ampiezza
(3-6, 5-10, 7-17 cm),
con relativa possibilità di controllare mediante centralina elettronica la
quantità di seme distribuita.
Tra le caratteristiche
specifiche di questo modello ricordiamo l’utilizzazione
di un cono di spugna che regola la distribuzione dei semi di calibro diverso,
evitando in questo modo ogni possibile danno e assicurando una distribuzione
uniforme. Il movimento alla spugna è trasmesso da un motore elettrico a 12
Volt; variando, con un apposito comando, la
velocità di tale motore, si può regolare
la quantità di seme in uscita, arrivando a seminarne da 1 a 1.000 kg/ettaro.
Alcune semplici regolazioni
per ottenere
una semina perfetta
Molte seminatrici sono
provviste di sistemi autonomi di regolazione della
profondità, distanza dei semi e distanza delle file.
La regolazione della
profondità di semina si esegue sistemando la seminatrice su una superficie
piana e facendo coincidere le ruote con appositi
rilievi di spessore pari alla profondità di semina. Poi si regola l’assolcatore fino a fargli toccare il piano.
Le seminatrici si devono regolare per fare in modo
che la quantità di seme distribuita (per esempio su un metro quadrato o su un
ettaro) sia quella richiesta. Per effettuare la
regolazione relativa alla quantità di seme da distribuire si può percorrere un
tratto di uno o due metri facendo cadere il seme su una superficie pavimentata
o su un telo in modo tale da poter contare o raccogliere e pesare i semi e
risalire poi alla quantità necessaria per la superficie da seminare.
Se si cambia il tipo di seme da seminare, si deve
sostituire il disco precedente con uno adatto al nuovo seme; l’operazione è
facilitata dall’attacco ad incastro dei dischi.
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