Raccolta olive 2025: misurare, decidere, raccogliere

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18 settembre 2025

Dopo un’estate calda che ha in parte accelerato la maturazione, l’autunno va gestito con criteri oggettivi: misurazioni semplici in campo permettono di individuare l’epoca di raccolta senza dare per scontato l’andamento meteo delle prossime settimane

Misurare prima di iniziare la raccolta

L’arrivo di ottobre introduce una campagna 2025 più variabile, che richiede l’integrazione di osservazioni e strumenti. La consistenza della polpa rilevata con penetrometro rappresenta un indicatore rapido: scendere sotto 250 g/mm² aumenta il rischio di schiacciamenti e impone di ridurre lo stoccaggio pre-frangitura.

L’indice di Jaén fornisce, attraverso l’osservazione del colore della buccia (epicarpo) e della polpa, una lettura visiva standardizzata del grado medio di maturazione (8 categorie su 100 olive). A ciascuna categoria è assegnato un punteggio e la media aritmetica dei punteggi ottenuti rappresenta l’indice di maturazione del campione. Attorno a 3,5 l’invaiatura è considerata idonea.

La forza di distacco completa il quadro decisionale: con 10–20% delle drupe sotto 300 g o una media prossima a 400 g la finestra di raccolta è aperta; abbacchiatori e scuotitori operano al meglio sotto 400–500 g. Si ricorda che precipitazioni ed elevata umidità possono ridurre temporaneamente sia la resistenza al distacco sia quella di penetrazione.

Decidere e raccogliere bene

Una volta aperta la finestra, risultano indicati passaggi scalari per coniugare resa e profilo aromatico, evitando la sovramaturazione (rottura dei vacuoli oleiferi, ossidazioni, perdita di note fruttate), fenomeno più frequente con giornate autunnali miti.

In campo si privilegiano pratiche semplici e pulite: sfalcio e transiti liberi, brucatura con pettini o agevolatori, manutenzione accurata delle parti a contatto con frutti e rami. In situazioni collinari o su terreni irregolari, le reti sospese riducono il contatto con il suolo e le contaminazioni; l’organizzazione dei conferimenti resta centrale (prenotazione del frantoio, lotti separati per data e varietà, uso di cassette forate tenute all’ombra e non sovrapposte).

Proteggere la qualità e chiudere la stagione

A ridosso della raccolta, la mosca delle olive si gestisce con monitoraggio: oltre il 3–5% di frutti attaccati è opportuno anticipare la raccolta; per le varietà tardive resta possibile un ultimo intervento nel rispetto del tempo di carenza.

Con umidità e bagnature fogliari autunnali aumentano i rischi di lebbra, occhio di pavone e piombatura: per la lebbra è consigliato un trattamento rameico all’invaiatura; a fine raccolta si interviene contro occhio di pavone e piombatura con dodina o, in alternativa, prodotti a base di rame. I rameici contribuiscono inoltre a contenere la rogna su ferite da raccolta e a preparare le piante giovani all’inverno rallentandone l’attività vegetativa.

La chiusura tecnica comprende una concimazione organica post-raccolta (letame maturo o pellettati), integrata con fosforo e potassio per sostenere il ciclo successivo.

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