Flavescenza dorata della vite: cosa fare adesso in vigneto

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25 novembre 2025

In questo periodo tra fine autunno e inverno, quando la vigna è a riposo, è fondamentale completare l'estirpazione delle piante che durante l'estate hanno mostrato i sintomi della flavescenza dorata, una delle più gravi malattie della vite

La flavescenza dorata (FD) è causata da un fitoplasma che si insedia nei vasi della pianta e viene trasmesso dalla cicalina Scaphoideus titanus. Trattandosi di un organismo da quarantena, la lotta è obbligatoria per legge nelle aree in cui la malattia è stata riscontrata e che sono state dichiarate soggette a misure di lotta obbligatoria dai Servizi Fitosanitari regionali.

Come riconoscere le piante malate

Durante l’estate (luglio-settembre) i sintomi sono evidenti: foglie con colorazione giallo-dorata nelle varietà a bacca bianca o rosso-vinosa in quelle a bacca rossa, con nervature ugualmente colorate (questa è una delle principali differenze rispetto ad altre malattie del legno, come il complesso del mal dell’esca, in cui le nervature restano verdi). Le foglie si ripiegano verso il basso assumendo consistenza cartacea, i tralci restano verdi senza lignificare e i grappoli si disseccano.

Se durante l’estate avete notato piante con questi sintomi, ora è il momento di intervenire.

I lavori di novembre-dicembre

Estirpazione delle piante malate. Procedete all’estirpazione completa, radici comprese, di tutte le viti che hanno manifestato i sintomi. Contrassegnatele prima della potatura con nastri colorati per individuarle facilmente. Utilizzate catene collegate al trattore o piccoli escavatori per asportare il maggior numero di radici possibile; nei piccoli impianti può essere sufficiente anche l’estirpazione manuale, fatta con cura.

Lo smaltimento del materiale (ceppi, tralci, radici) deve seguire quanto previsto dalla vostra Regione: trinciatura e interramento, cippatura o, dove consentito, bruciatura. Informatevi sempre presso il Servizio Fitosanitario o il vostro tecnico di fiducia.

Monitoraggio del vigneto. Controllate attentamente i filari, in particolare quelli di bordo e le zone dove la malattia si è già manifestata negli anni precedenti. Segnalate al Servizio Fitosanitario Regionale eventuali piante con sintomi dubbi o ceppi che vi erano sfuggiti.

Pulizia delle viti selvatiche. Eliminate, dove possibile, le viti inselvatichite e le piante di vite americana nei dintorni del vigneto: possono ospitare il fitoplasma e la cicalina vettore.

Programmate la prossima stagione

Ricordate che in primavera-estate, nelle aree in cui sono in vigore le misure di lotta obbligatoria, dovrete rispettare il calendario dei trattamenti insetticidi contro la cicalina, comunicato dal Servizio Fitosanitario. Solo un’azione combinata di estirpazione tempestiva e controllo del vettore può limitare efficacemente la diffusione di questa grave malattia.

La collaborazione di tutti i viticoltori è fondamentale: ogni pianta malata non eliminata rappresenta una fonte di contagio per l’intero territorio.

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