

Le foglie di molte specie di piante cadono in autunno (per questo motivo piante definite «caducifoglie») per un preciso scopo, ovvero come meccanismo di difesa contro il gelo invernale che ne distruggerebbe le tenere cellule. Il distacco è un meccanismo che interessa le pareti cellulari della zona che si trova tra il ramo e il picciolo fogliare. Il tessuto di separazione che si forma è uno strato di cellule originate dal deposito di apposite sostanze, le suberine, che formano un piccolo strato di sughero. Questo crea una perfetta cicatrice, con il compito di tappare il punto in cui il picciolo della foglia era attaccato, e in tal modo impedisce l’essiccamento delle cellule interne della pianta e blocca l’accesso di pericolosi parassiti (funghi). La formazione del tessuto di separazione è dovuto all'aumento delle auxine, ormoni che la pianta produce quando si modifica il fotoperiodo, cioè quando diminuiscono le ore di luce, a partire dall'autunno. Con la caduta delle foglie l'albero attua ulteriori meccanismi utili: accumula le sostanze ancora utilizzabili che si trovano al loro interno, trasferendole nelle parti perenni (rami, rametti e gemme), e si libera, concentrandoli nelle foglie in procinto di cadere, di una notevole quantità di materiali inutilizzabili (scorie).