L’antica tradizione di predire il tempo con le cipolle

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la Redazione
21 gennaio 2020

Un tempo nelle campagne la notte del 24 gennaio era considerata una notte magica durante la quale, leggendo i segni della natura, si poteva «prevedere» il futuro

Un tempo, in campagna, per prevedere l’andamento climatico dell’anno ci si affidava a metodi più legati alle credenze popolari e alle superstizioni che alla scienza.

Tra questi metodi ve n’era uno – che in tanti utilizzano ancora oggi – che prevedeva l’uso delle cipolle e che si poteva praticare solamente nella notte del 24 gennaio, festa dedicata alla conversione di San Paolo, ma popolarmente chiamata San Paolo dei segni della natura, proprio perché, leggendo determinati segni, si poteva «predire» il futuro.

Ecco come si fa

Si taglia una cipolla in quattro spicchi dai quali ricavare 12 «petali», corrispondenti ai mesi dell’anno. Si mettono su un tagliere e su ciascuno si pone un pizzico di sale grosso. Si lascia il tagliere all’aperto per tutta la notte. La mattina successiva si controlla: i mesi/petali su cui si è formata l’acqua corrispondono a mesi molto piovosi, gli altri a quelli asciutti o addirittura siccitosi.

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