Il controllo delle piante infestanti nelle zone adiacenti alla casa

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la Redazione
12 marzo 2018

Con la primavera si risvegliano le piante infestanti, che possono invadere vialetti, cortili e marciapiedi, ma anche le aiole del giardino. Ecco come debellarle con una sostanza naturale, l’acido pelargonico, e solo se necessario con erbicidi chimici

Aiole, vialetti, cortili e marciapiedi possono essere invasi, in particolare dalla primavera all’autunno, da diverse piante infestanti. Se gli interventi manuali per debellarle ricoprono un ruolo preponderante talvolta è d’obbligo l’utilizzo di prodotti chimici. La sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso il rispetto dell’ambiente ha sicuramente favorito l’incremento della ricerca di prodotti ecocompatibili; tra questi vi è l’acido pelargonico che a livello industriale si può ottenere dall’olio di colza. È particolarmente efficace nei confronti di piante infestanti, alghe e muschi; una volta distribuito sulla vegetazione, i tessuti teneri e acquosi (non intacca corteccia e tessuti lignificati) si disidratano nel giro di pochissime ore. La sua efficacia, comunque, è massima con un’umidità relativa inferiore al 90%, elevata luminosità e temperature superiori ai 15 °C.

Essendo un prodotto ad azione totale e non selettivo (cioè, occorre evitare effetti di deriva durante l’applicazione, cioè operare in assenza di vento e moderando la pressione di distribuzione in caso si utilizzino pompe. Per lo stesso motivo bisogna aver cura di non interessare direttamente piante ornamentali e tappeti erbosi. Esistono formulati pronti all’impiego oppure è possibile dosare in acqua il principio, sempre seguendo le indicazioni in etichetta. Pur non essendo tossico per l’uomo e l’ambiente, l’acido pelargonico è infiammabile, corrosivo e può causare irritazioni a occhi e pelle, ma anche fastidio alle vie respiratorie. Si raccomanda pertanto di impiegare gli appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) al momento del suo impiego. Ricordiamo infine che l’acido pelargonico si degrada dopo circa due giorni nell’ambiente non lasciando residui nel suolo, sulle derrate e non danneggiando i microrganismi presenti nel terreno e nelle acque.

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