
Invaiatura, scatta l’allerta: la mosca mediterranea può azzerare il raccolto. Ecco monitoraggi, soglie d’intervento e difese integrate per professionisti e hobbisti
Con l’invaiatura degli agrumi inizia il periodo critico per gli attacchi di Ceratitis capitata, la temibile mosca mediterranea. Nel Centro-Sud, dove si concentra la produzione agrumicola italiana, questo dittero può compromettere fino al 100% del raccolto se non adeguatamente contrastato.
Il monitoraggio della mosca mediterranea è fondamentale
Installate subito trappole cromotropiche gialle (1-2 per appezzamento) o trappole con trimedlure. La soglia d’intervento è bassissima: anche un solo adulto catturato, in presenza di frutti in maturazione, giustifica l’intervento. Durante l’invaiatura, quando la buccia vira dal verde all’arancio, le femmine depongono 4-6 uova per puntura, generando larve che disfano completamente la polpa.
Strategie di difesa integrate
Per produzioni professionali, al superamento della soglia (20 adulti/trappola o 2-3% frutti colpiti) intervenite con etofenprox-30, rispettando scrupolosamente i 14 giorni di carenza prima della raccolta. I piccoli produttori possono optare per spinosad in formulazione attrattiva (Spintor Fly): 100 ml diluiti in 400 ml d’acqua bastano per 20-30 piante, ripetendo ogni 7-10 giorni.
Alternative per l’hobbista
La cattura massale con Decis Trap o Ceratrap richiede 50-100 trappole/ettaro, mentre la protezione meccanica con sacchetti di carta pergamenata sui singoli frutti resta il metodo più efficace per poche piante.