
La piantagione autunno-invernale è il modo più intelligente per mettere a dimora alberi e arbusti. Con l’aria fresca e il suolo ancora mite, le radici colonizzano il terreno senza stress: cala l’evapotraspirazione, l’apparato radicale si allunga e in primavera la pianta riparte con più vigore. La regola d’oro? Intervenire solo con terreno lavorabile: niente gelo, niente suolo zuppo
Quando effettuare la piantagione autunno-invernale (e quando no)
La finestra migliore va dall’autunno ai mesi freddi, scegliendo giornate asciutte e senza vento. Rimanda se il terreno è gelato o impastato dall’acqua: lavorarlo in quelle condizioni compromette subito l’attecchimento. Nei siti ventosi o in quota prevedi piccole protezioni (tessuto non tessuto, cannicciati).
Cosa piantare in autunno-inverno
Perfetti caducifogli (aceri, frassini, tigli), arbusti strutturali e da fiore (spiree, deutzia, viburno), rosai e piccoli frutti. È il momento ideale per acquistare piante in zolla o a radice nuda: costano meno, si trasportano meglio e, in riposo vegetativo, attecchiscono con più facilità.
Come si fa: messa a dimora in 5 passi
- Buca ampia: larga il doppio del pane radicale; rompi l’eventuale suola e miscela ammendante.
- Colletto a quota suolo: né affondato né emerso.
- Radici libere: elimina spirali da coltivazione in vaso e orienta l’apparato verso l’esterno.
- Irrigazione d’impianto: abbondante, per eliminare le sacche d’aria.
- Pacciamatura: 5–8 cm (foglie, cippato, paglia) per proteggere il suolo; lascia libero il colletto. Per gli alberelli aggiungi tutori ben ancorati.
Lavori di stagione che accompagnano la piantagione
- Concimazione di fondo: organico o lenta cessione, distribuito e leggermente interrato per ripristinare la fertilità post-estate.
- Potature di rimonda: rimuovi secco, rotto o malato; sulle siepi sempreverdi basta una rifinitura. Dopo i tagli, un passaggio di rameici aiuta a disinfettare.
- Gestione idrica: in autunno si irriga poco; mantieni umido il pane radicale dei nuovi impianti e sospendi con piogge regolari.
- Protezione dal freddo: TNT/cannicciati per specie sensibili; i vasi svernano meglio in luoghi luminosi e non riscaldati.
- Prevenzione fitopatie: su sempreverdi con cocciniglia impiega olio bianco (etichette alla mano); sui pini contro la processionaria usa Bacillus thuringiensis.
Errori da evitare
Terreno gelato o saturo, colletto interrato, mancata irrigazione d’impianto, pacciamatura a contatto del tronco, assenza di tutori in aree ventose, trapianti tardivi senza protezioni.