La capitozzatura degli alberi ornamentali: una pratica scorretta e pericolosa

capitozzatura-pioppo
la Redazione
9 novembre 2020

Con il termine di capitozzatura s'intende ogni intervento di potatura che comporta una riduzione intensa dell'intera chioma, mediante tagli che accorciano indistintamente tutti i rami, senza rispettare la forma e l'aspetto naturale dell'albero

Sono detti interventi di capitozzatura la cimatura del fusto, troppo spesso effettuata per «abbassare» l’altezza delle piante, e il taglio delle branche primarie, ossia dei rami più grossi della pianta che si inseriscono direttamente sul fusto; queste potature provocano, generalmente, grossi tagli ben visibili e il più delle volte lasciano la pianta spoglia di rami fini e di foglie. Inoltre, sono da considerarsi capitozzature anche quelle potature che prevedono la troncatura sommaria di tutti rami dell’albero, senza praticare il cosiddetto «taglio di ritorno».

Un pratica scorretta

La capitozzatura degli alberi ornamentali (tranne pochi casi specifici, ma attuata solo da personale qualificato) è una pratica sbagliata e antieconomica; vediamo meglio il perché.

Sfigura gli alberi rendendoli spesso irriconoscibili

Ogni albero libero di crescere sviluppa nel tempo e nello spazio un sistema di ramificazioni armonioso e proporzionato, con un aspetto e una forma (tecnicamente habitus) tipici della specie di appartenenza. Con la capitozzatura i rami delle piante vengono mutilati, trasformati in monconi e al termine dell’intervento, la forma naturale dell’albero è perduta.

Rende gli alberi pericolosi

Sulla superficie della corteccia sono diffusamente presenti delle particolari gemme dette «avventizie» che restano latenti, cioè non si aprono, fino a che la pianta non subisce forti stress o danni che provocano la perdita o il deperimento di porzioni importanti della chioma. Le gemme latenti si aprono e danno origine a una nuova vegetazione, chiamata «avventizia», che ha la funzione di ripristinare nel più breve tempo possibile una nuova chioma, sufficiente a produrre grazie alla fotosintesi il nutrimento di cui la pianta necessita. Essendo inseriti sulla superficie del moncone (là dove era posta la gemma avventizia), i rami avventizi si collegano a esso con inserzioni deboli, soggetti a spezzarsi più facilmente, perfino sotto il proprio peso.

Indebolisce la pianta e ne riduce le prospettive di vita

Costituire una chioma avventizia richiede molte energie da parte della pianta, che essa preleva dalle sue riserve e che potrebbero non essere sufficienti. Inoltre, i tagli di capitozzatura di grandi dimensioni non vengono rimarginati dalla pianta e questo espone il legno all’aggressione da parte di funghi e insetti responsabili della degradazione dei tessuti. Un albero capitozzato ha quindi un’aspettativa di vita molto inferiore rispetto a un albero potato correttamente.


Tratto dall’articolo pubblicato su Vita in Campagna n. 11/2019
La capitozzatura degli alberi ornamentali: una pratica scorretta e pericolosa di Elisa Marmiroli

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