
Facile da coltivare e ricca di nutrienti, la fava è una coltura versatile che arricchisce il suolo e offre raccolti precoci. Scopriamo come coltivarla e perché è un must per ogni orto familiare
La fava (Vicia faba) è un legume di antica tradizione, coltivato da millenni nel bacino del Mediterraneo. Oggi rimane il legume da alimentazione umana più diffuso in Italia, con circa 50.000 ettari coltivati per la produzione di granella secca.
La pianta, annuale ed erbacea, raggiunge 70-90 cm di altezza. Presenta un apparato radicale fittonante con noduli azotofissatori, fusto cavo con 2-4 ramificazioni e foglie composte da 2-6 foglioline ovali. I fiori, bianchi o violacei con una macchia nera, si sviluppano all’ascella delle foglie. Il frutto è un baccello lungo 4-10 cm contenente 2-10 semi.
Tra le varietà più diffuse troviamo Aguadulce supersimonia, Extraprecoce, Superaguadulce e numerose varietà locali come Carpino e Zollino.
La fava si adatta a diversi tipi di terreno, preferendo quelli di medio impasto, profondi e freschi, con pH da 6,9 a 7,3. Predilige climi temperati con temperature ottimali di 16-18 °C per l’accrescimento. La semina avviene in ottobre-novembre al Sud e in febbraio-marzo al Nord. Si consiglia la semina a postarelle, interrando 3-5 semi a 3,5 cm di profondità, con 30 cm tra le buche e 30-40 cm tra le file.
Le principali cure colturali includono sarchiatura, rincalzatura e cimatura. La concimazione richiede soprattutto fosforo e potassio. Tra le avversità, si segnalano ruggine, muffa grigia e afide nero. La prevenzione si basa su rotazioni e buone pratiche colturali.
La raccolta per il consumo fresco avviene tra marzo e aprile, mentre per la granella secca si effettua da giugno a inizio luglio.
Facile da coltivare e ricca di nutrienti, la fava è una coltura che non dovrebbe mancare in nessun orto familiare, leggi i motivi.