Taglio dei rovi con decespugliatore

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la Redazione
1 marzo 2019

Quando si eseguono lavori con il decespugliatore, occorre fare sempre molta attenzione e dotarsi delle protezioni di sicurezza: guanti, visiera, cuffie o tappi per le orecchie e indumenti che coprano tutto il corpo.

Bastano pochi anni di abbandono ed ecco che i margini dei campi e i muri a secco che ornano le nostre colline vengono ben presto invasi dai rovi

I rovi sono piante infestanti che si sviluppano rapidamente creando siepi imponenti che possono arrivare ad altezze di oltre tre metri e con i loro lunghi tralci spinosi si protendono e invadono rapidamente anche i prati. L’attrezzo migliore per affrontare le siepi di rovo è il decespugliatore, ovviamente senza poter impiegare la testina a filo di nailon: per quanto robusto, il filo non riuscirebbe a recidere i tralci del rovo, che possono arrivare a un diametro di alcuni centimetri.

lama-decespugliatore-lama-tre-punte-ricurveDiventa quindi necessario impiegare una delle specifiche testate provviste di lame, tra le quali consigliamo quelle a tre lame con le punte ricurve verso il basso (foto a sinistra). Procedendo un po’ alla volta, dapprima con un movimento di taglio dall’alto verso il basso e poi da un lato all’altro, le lame con le punte ricurve riescono a triturare i getti del rovo fino alla base delle piante. Una volta eliminata parte della siepe, la successiva rifinitura si ottiene azionando l’attrezzo con movimento circolare il più possibile radente il suolo, senza toccare terra. Il movimento dall’alto in basso è molto faticoso; prevedete quindi adeguati intervalli di riposo e non pretendete di finire il lavoro in un solo giorno: i rovi non scappano.

Operate con molta cautela, specie in presenza di pietre e sassi che il decespugliatore potrebbe scheggiare e scagliare a notevole distanza, insieme a scaglie di legno e pezzi di tralci; proprio per questo motivo accertatevi che nessun’altra persona sia presente nelle vicinanze dell’area di lavoro. Se possibile, sradicate con un piccone i ceppi dell’infestante, dai quali si sviluppano i tralci, ed estirpate anche le radici più grosse; accatastate il materiale al sole, in modo da devitalizzare le gemme del rovo, e bruciatelo non appena vi sarà possibile (verificate se e quando i regolamenti comunali lo consentono!). Naturalmente non potete pretendere di eliminare una siepe di rovo con un unico intervento: dopo il primo decespugliamento, negli anni successivi sarà necessario intervenire sui ricacci due o tre volte all’anno, tra la primavera e l’inizio dell’autunno, fino all’esaurimento delle numerosissime gemme presenti sulle radici delle piante.

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