
Tutti i lavori effettuati nei mesi scorsi per gestire la vegetazione dovrebbero aver reso minime le operazioni di preparazione alla vendemmia. Restano alcuni interventi che hanno lo scopo di facilitare e migliorare la vendemmia e che non possono influenzare in modo determinante la qualità delle uve.
Prima di iniziare la vendemmia, nei vigneti inerbiti occorre tagliare l’erba nell’interfila, ma anche nelle capezzagne e lungo la viabilità poderale, per consentire una buona percorribilità alle macchine operatrici e un ottimo accesso ai vendemmiatori. Spesso l’abbassamento delle temperature di fine estate e le concomitanti piogge inducono una vigorosa ripresa dell’accrescimento delle infestanti; questo obbliga a diluire nel tempo gli sfalci o le trinciature seguendo l’epoca di maturazione delle diverse varietà.
Lungo la fila occorre intervenire soprattutto nei vigneti bassi, dove le infestanti, che in breve tempo raggiungono i grappoli, possono disturbare la raccolta e favorire il ristagno di umidità con conseguente sviluppo di marciumi. In questi casi è bene agire esclusivamente con interventi meccanici, evitando assolutamente quelli chimici che possono danneggiare o contaminare le uve. Per questo si usano le lame sarchiatrici e le frese rientranti per un lavoro completo e accurato, ma lento; se la vegetazione spontanea è poca, può essere sufficiente un passaggio con una spollonatrice (attrezzatura disponibile ormai in tutte le zone viticole ricorrendo all’opera di un contoterzista), che consente di eliminare velocemente le infestanti più alte.