Gli habitat di Rete Natura 2000: conoscerli per imparare a proteggerli

bosco-abeti-rossi-dolomiti
la Redazione
16 maggio 2023

L’Unione Europea ha creato una rete ecologica per la salvaguardia di ambienti di grande interesse naturalistico. Più di 2.600 sono quelli riconosciuti in Italia, ma microhabitat sono presenti anche nelle nostre campagne

La formazione di un habitat rappresenta l’atto finale dell’evoluzione di un’area naturale divenuta idonea ad ospitare organismi animali e vegetali che interagiscono fra loro. Quindi un «substrato pedogenetico» che si è evoluto, o meglio un suolo maturo che si è formato a partire da lontano, dai frammenti rocciosi, e ormai pronto per accogliere le prime forme di vita vegetali: i licheni. Ha inizio pertanto lo sviluppo della fertilità del terreno con un susseguirsi di «specie pioniere» animali e vegetali per arrivare, dopo un certo tempo, alle diffusione delle piante dominanti per quel tipo di latitudine, altitudine e clima. Perciò, in base a un determinato ordine scientifico, un’area naturale si identifica in un’«ecosistema» quando l’interazione tra il territorio e gli esseri viventi raggiunge un equilibrio dinamico, mentre un «habitat» rappresenta l’ambiente ideale in cui una specie vive, tant’è che l’insieme di tutte le condizioni favorevoli costituisce una «nicchia ecologica».

Da qualche tempo si è aggiunto anche il concetto di «rete ecologica», ossia un sistema di collegamento fra spazi naturali circostanti in grado di favorire i movimenti della fauna selvatica e altresì di formare habitat di qualità con livelli soddisfacenti di biodiversità.

Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire la conoscenza sulla naturalità di un territorio, non solo riguardo le aree naturali oggetto di pianificazione territoriale (cioè il territorio amministrato e organizzato dalle istituzioni pubbliche ai diversi livelli fra Unione Europea, Stato, Regione, Provincia e Comune al fine di una razionale attuazione degli interventi in programma, in questo caso di interesse naturalistico), ma anche in riferimento a una semplice superficie campestre ugualmente da valorizzare e salvaguardare.

Rete Natura 2000 in Europa

Si tratta della rete ecologica naturale diffusa su tutto il territorio dell’Unione Europea, istituita ai sensi della direttiva 92/43 Cee del 1992, meglio nota come «Direttiva habitat». Lo scopo principale di questa direttiva è promuovere il mantenimento della biodiversità in Europa tramite la conservazione degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari. La realizzazione della rete ecologica comunitaria ha innanzitutto previsto la suddivisione di tutto il territorio dell’Unione Europea nelle seguenti nove regioni biogeografiche: Atlantica, Continentale, Alpina, Mediterranea, Boreale, Macaronesica, Pannonica, Steppica e Mar Nero.

Nello specifico della struttura, la rete Natura 2000 è caratterizzata da:

  • Siti di Interesse Comunitario (SIC), ai quali fanno parte gli habitat naturali, la flora e la fauna selvatiche elencati nella direttiva;
  • Zone Speciali di Conservazione (ZSC), che sono gli stessi SIC ai quali sono state assegnate misure di conservazione per habitat e specie;
  • Zone di Protezione Speciale (ZPS), cioè siti classificati ai sensi della direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Ogni sito è caratterizzato da un codice alfanumerico e da un nome; i primi
due caratteri del codice si riferiscono alla sigla dello Stato membro, per esempio IT per l’Italia. Inoltre, nel particolare dei collegamenti all’interno
della rete ecologica si evidenziano i seguenti principali elementi:

  • nodi, cioè «zone cuore», aree dove sono concentrati gli habitat e le specie (per esempio un bosco o uno stagno, se ben conservati, possono essere considerati nodi);
  • aree cuscinetto, cioè fasce che circondano i nodi e che li proteggono da impatti negativi esterni. Sono di particolare importanza, anche perché molte specie animali tendono a concentrarsi proprio lungo il perimetro dell’area naturale, sconfinando nell’ambiente circostante alla ricerca di risorse e di spazi liberi;
  • corridoi ecologici primari, elementi naturali del paesaggio che favoriscono gli spostamenti delle specie tra i nodi e mantengono la continuità degli habitat. È il caso degli ambienti fluviali ma anche di antiche affossature tra i campi con presenza di alberi autoctoni. Si distinguono poi i corridoi ecologici secondari, cioè strutture di progetto del paesaggio come siepi, fasce boscate o praterie con funzione sempre di connessione tra i nodi.

Rete Natura 2000 in Italia

La rete ecologica sul territorio italiano si estende nelle seguenti regioni biogeografiche: Alpina, Continentale e Mediterranea. Ad oggi sono stati individuati da parte delle Regioni italiane oltre duemilaseicento siti comprendenti SIC, ZSC e ZPS. Si tratta prevalentemente di aree naturali demaniali (cioè dello Stato), tuttavia possono essere proprietari dei siti Natura 2000 anche soggetti privati. Al riguardo, nella stessa direttiva viene specificato l’obiettivo di conservare non solo gli habitat naturali, ma anche quelli seminaturali come le aree ad agricoltura tradizionale, i boschi utilizzati, i pascoli ecc.

Ai sensi della «Direttiva habitat», all’interno dei siti italiani sono conservati oltre cento tipologie di habitat naturali e altrettanti tra specie di flora e specie di fauna, mentre ai sensi della «Direttiva Uccelli» sono protette circa quattrocento specie di avifauna.

Nello specifico dell’allegato 1 della direttiva, gli habitat sono suddivisi in nove categorie, ordinati da 1 a 9, a loro volta comprendenti diversi sottogruppi. Queste nove tipologie considerano tutti gli habitat naturali: le aree costiere, le dune marittime, le acque dolci di superficie, le lande, le praterie, le rocce e le grotte, le foreste.

Con la descrizione di alcuni habitat che riportiamo di seguito, si vuole porre l’attenzione su alcuni aspetti spesso sconosciuti degli ambienti naturali. Si fa quindi riferimento ai boschi relitti delle glaciazioni, alla storicità delle dune costiere, alla sopravvivenza delle specie in luoghi estremi.

Vuoi restare sempre aggiornato sulle ultime novità di Vita in Campagna?

Approfondimento

orizzonte-biodiversità-logo Biodiversità
Associazioni Orizzonte Biodiversità un intenso anno di attività Vita in Campagna, sostenitrice convinta dell’importanza della biodiversità per la protezione dell’ambiente, ha finora raccolto intorno a sé 11 Associazioni che si stanno impegnando in modo lodevole nel progetto chiamato… (continua)
Stormo pavoncelle – uccelli migratori Biodiversità
Uccelli migratori: l’importanza dei corridoi ecologici In campagna, nel corso dell’anno, osserviamo gli arrivi e le partenze di diversi uccelli migratori provenienti dall’Africa o dal Nord Europa. Rondini, rondoni e balestrucci, ma anche usignoli, gruccioni, upupe,… (continua)
Vuoi restare sempre aggiornato sulle ultime novità di Vita in Campagna?
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER