Il topinambur è una pianta dalle innumerevoli proprietà benefiche, ma può causare problemi fastidiosi di meteorismo. Ecco le sue caratteristiche positive e alcuni consigli per attenuare l'inconveniente
Semplicemente sbucciato, il topinambur è delizioso da mangiare crudo come un ravanello croccante. Può anche essere lessato e semplicemente condito con olio e sale oppure utilizzato per la realizzazione di piatti più elaborati. Per il suo sapore che ricorda quello del carciofo è chiamato anche «carciofo di Gerusalemme».
I tuberi del topinambur contengono circa il 15-20% di carboidrati, costituiti prevalentemente da inulina, un amido speciale che nell’intestino si scinde solo parzialmente in fruttosio mentre la maggior parte non viene assimilata. Il fruttosio è utilizzato dall’organismo anche senza l’intervento dell’insulina e l’inulina non digerita si comporta, nello stomaco e nell’intestino, come le fibre vegetali (cioè aumenta il senso di sazietà e rallenta l’innalzamento della glicemia dopo il pasto). Proprio questa caratteristica, che rende il topinambur consigliabile a obesi e diabetici, dà talvolta origine a fastidiose fermentazioni intestinali (meteorismo). Per limitarle, consigliamo di consumare questo tubero crudo, in insalata, semplicemente sbucciato e affettato come una carota o un ravanello, da condire nel modo più gradito.
Per quanto detto sopra e per il suo limitato valore energetico il topinambur può essere inserito nella dieta dei diabetici e di chi è in sovrappeso. Il topinambur, data la sua facile digeribilità, è adatto ai bambini e agli anziani e, poiché favorisce la secrezione lattea, anche alle donne che allattano. L’inulina, infine, costituisce un terreno di coltura favorevole allo sviluppo della flora batterica intestinale e per questo il topinambur è un alimento interessante anche per coloro che hanno una funzione digestiva alterata come capita in caso di stitichezza, colite, colite ulcerosa, emorroidi, ragadi anali, ecc.